Intuito: il tuo alleato nascosto

 


Il racconto personale di un praticante di Iaido del dojo Niten Ichi Ryu; un’immagine che rappresenta  ciò che gli allievi percepiscono nel cammino all’interno dell’esperienza nelle arti giapponesi.

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Intuito: il tuo alleato nascosto

La nostra cultura ha una base illuminista, dove ogni aspetto della vita e della conoscenza deve essere razionale per poter esser considerata reale. Io stesso ho una formazione scientifica & matematica e sono conscio dell’importanza della ragione e del metodo scientifico. Quello che ho imparato è che questa è anche una nostra limitazione perché abbiamo abolito l’intuizione. Tutto ciò che non passa al vaglio della mente razionale per noi non esiste. In tal modo neghiamo ciò che sentiamo, intuiamo, percepiamo. Ma è proprio ciò che non è razionale che funge da carburante per la nostra vita, sa cosa è giusto e meglio per noi (non per forza bello, ma giusto).

 

La scintilla dell’intuizione

 

Così se si vuole fare il grande passo dalla tecnica esteriore (tatemae – 建前) all’essenza interiore (honne – 本音) è necessario ri-scoprire la scintilla dell’intuizione, quella vocina che ti ispira, i cui suggerimenti non possono essere analizzati con la mente razionale. Puoi solo constatare che ciò che ti suggerisce ti guida verso i tuoi obiettivi. Come raggiungere questa consapevolezza e fiducia? Passando dal corpo e dal gesto fisico. Con la pratica di un’arte corporea (come lo iaidō, il kyudō, il qì gōng, o qualsiasi altra arte) si scopre che il nostro corpo sa come muoversi. Ha già memorizzato dentro di se questa informazione. Siamo noi che con la parte razionale lo deviamo dalla retta via. Ed è solo con la percezione di se stessi (non solo come corpo, ma come tutt’uno tra mente, fisico e spirito) possiamo muoverci con un’armonia che con la sola tecnica non è raggiungibile. Questo perché’ è necessaria una sincronia, un movimento all’unisono di tutte le parti del corpo, che nemmeno un direttore d’orchestra come il cervello può dirigere in modo corretto.

Provare per credere

Claudio C.

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