Ansia da prestazione 1


Ansia da prestazione 1 – Il primo giorno

Buongiorno a tutti, ben ritrovati, dopo le vacanze ahimè finite, ricominciamo il viaggio nelle nostre amate discipline parlando di ansia da prestazione.

Vorrei iniziare la stagione con un pensiero sulla nostra pratica: “il primo giorno”.

 

Un giorno discorrevo con Deborah sulla mia poca capacità informatica, ed esprimendo i miei drammi al riguardo, lei mi espose un suo pensiero: “non sei più al primo giorno, stai accumulando esperienza e il tuo lavoro è diventato più complesso. Il difficile è adesso.”

Sono d’accordo e mi ricordo subito di quello che ripeto ai principianti, e che ho detto in precedenza agli allievi anziani: godetevi il primo giorno, perchè quelli che verranno saranno più complessi; MA NON SCORAGGIATEVI.

 

In che modo questo concetto influenza il TUO lavoro?

 

Quando si vuole iniziare una disciplina, la prima cosa è trovare un insegnante, poi visitare il luogo dove si pratica, ed assistere ad una lezione.
In quel momento può accadere di temere che lo studio sarà molto complesso e un po’ ci si scoraggia, ma arriva comunque il fatidico giorno dell’inizio; tutto sembra difficile e molti pensano che non ci riusciranno mai: quando ti trovi in uno di questi momenti, credi in te stesso perché hai delle potenzialità che nemmeno immagini.

 

Qui vorrei agganciarmi al discorso precedente che Deborah esprimeva a riguardo della mia difficoltà informatica e che coincide con il concetto spiegato ai novizi: “ricordatevi il primo giorno di pratica, perché sarà il giorno più facile”. Qui aggiungo: però sarà anche il meno interessante.

 

Il difficile arriva sempre dopo: non solo perché le nozioni si accumulano, ma perché ci si addentra in meandri che non riguardano più solo la tecnica fine a se stessa; l’arte si fonde con noi stessi nel nostro animo, nei luoghi più nascosti del nostro spirito.

 

E quando quello che stiamo imparando diventa parte della nostra vita, sentiamo che dentro di noi è esploso qualcosa, che non solo siamo bravi ma che questo è un’energia che trasforma.
Così può succedere, quando incontriamo qualcuno che era molto che non vedevamo, che ci dice: “ma sei cambiato, non ti riconosco più”. Questo dimostra che siete sulla strada giusta, avete preso coscienza del vostro valore. E quando il ricordo torna alla prima lezione, pensate: ho fatto bene ad iniziare questo viaggio, sono fiero di ME.

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