Yin e Yang nelle arti marziali - Kyudoiaidoqigong

Yin e Yang: espressione di equilibrio nelle arti orientali.

“Il guerriero non è chi usa la forza”.
“Il guerriero è colui che medita”.

 

Le arti marziali sono una filosofia di vita. Le arti marziali sono efficaci in quanto derivano da un corretto equilibrio interiore tra corpo e mente. Ecco perchè possiamo parlare di Yin e Yang nelle arti marziali.

Il controllo della mente, la meditazione, la scoperta di energie interiori sono solo alcuni degli esercizi che esse prevedono. Forse però nessuno ti ha ancora detto che Yin e Yang si incontrano nelle arti marziali.

 

 

 

In Oriente si usa dire che è meglio essere un guerriero in un giardino che un giardiniere in una guerra.

Chi pratica arti marziali deve dare sfogo al proprio lato yang, senza reprimerlo: deve essere in grado di domarlo ed una volta domato sarà nel pieno potenziale delle proprie forze ed energie.

 

Questo sarà possibile attraverso il lato yin delle arti marziali, quello interiore fatto di lavoro sulle energie.

In questo modo si diventa artisti delle arti marziali.

 

Le arti marziali nascono con l’obiettivo di migliorare le capacità dello spirito oltre a quelle fisiche. Per essere praticate correttamente però necessitano di trovare risposta nella separazione tra il corpo e la mente, tra il fisico e lo spirito.La spiegazione ci arriva attraverso i concetti dello yin e dello yang.

Yin è: il freddo, il basso, l’oscurità, l’interno, l’inibizione, ciò che è materiale, l’ombra, la luna, la terra, il principio femminile.

Yang, invece, è il calore, l’alto, il movimento, l’esterno, la luminosità, l’eccitazione, la rapidità, tutto ciò che è immateriale, il Sole, il cielo, il principio maschile.

 

La loro assoluta interdipendenza esprime che ciascuno dei due aspetti è la condizione per l’esistenza dell’altro: il giorno non potrebbe esistere senza la notte, l’alto senza il basso, l’ombra senza la luce, il forte senza il debole.

L’equilibrio è nell’integrazione dei due, ed è quanto ci prefiggiamo di promuovere nelle arti marziali, attraverso la pratica e il lavoro con il corpo.

 

Nella nostra Scuola Yin e Yang non sono solo due forze, ma anche due persone

La completezza dell’energia si fonda sull’unione degli opposti. Abbiamo fondato i Due Cieli proprio per unire le strade: quella interiore e quella fisica.

Tuttavia la divisione non è così netta come potrebbe sembrare.


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Nella via più Yang, quella che seguo io, l’aspetto prevalente è quello del lavoro sul corpo e sui tendini , per ridare vita al corpo quando è in situazione ristagnante. Inoltre guido le persone ad esprimere il proprio lato yang in modo assertivo, soprattutto se si tratta di individui molto timidi, con eccesso di Yin.

Però nelle mie discipline è presente anche una parte di yin, rappresentato dalla ricerca alchemica e meditativa: perchè la cultura fisica non può e non deve isolarsi dallo spirito.

Vincenzo


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Deborah, invece, segue la via più yin, di ricerca interiore, attraverso lo studio delle discipline di armonizzazione dello stile di vita e attraverso la meditazione.

Tuttavia, come la Medicina cinese Insegna, la ricerca interiore (da sola) finisce per far deperire il corpo fisico. Per questo il corso di formazione in Meditazione propone le Tecniche corporee per l’approccio con il radicamento ed il corpo fisico.

Unendo questi aspetti, offriamo una via completa a chi si avvicina allo studio con noi.

 

A seconda della predisposizione individuale, possiamo indirizzarlo verso il percorso più armonizzante, per le esigenze di quel momento.

 

 


Tao, yin e yang

Anche nelle arti marziali, Yin e Yang, sono opposti ma complementari, sono entrambe due energie indispensabili e la mancanze di una di esse determinerebbe la cancellazione del tutto.

C’è un’ affermazione del detto taoista «Nel movimento trovare la calma, nella calma, trovare il movimento»

 

 

Nei nostri corsi di arti marziali (che, preferisco definire “arti orientali”), è propositivo offrire delle risposte: quelle che l’uomo cerca nella vita di ogni giorno, incluso il potere di affermarsi.

E’ possibile trarre ogni sorta di beneficio da un lavoro integrato, dove corpo, mente e spirito possono riguadagnare il giusto spazio.

Yin e Yang influenzano in modo determinante le Arti Marziali.

 

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Per il principio del wu wei le Arti Marziali rifiutano la violenza.

Non bisogna infatti “agire” attaccando, ma semplicemente adeguare l’azione a quella dell’avversario.

Morbidezza e la cedevolezza sono qualità essenziali nella pratica delle arti marziali. Non bisogna opporsi alla forza dell’avversario, ma utilizzare la sua forza per batterlo.

 

 

Anche le tecniche di respirazione, di meditazione, di circolazione del Qi hanno avuto un’importanza determinante sullo sviluppo delle Arti Marziali.

Per questo sono anche una forma di meditazione dinamica grazie alla quale è possibile giungere all’unificazione.

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Deborah NAPPI

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